“Carissimi tutti, davvero!
Questa domenica, con il gesto fortemente evocativo della benedizione dei ramoscelli d’ulivo che porteremo prima in processione e poi nelle nostre case e quindi famiglie, la voce si unisce alle acclamazioni festanti delle folle di Gerusalemme: osanna al Figlio di David!
Lo sguardo si sposta da noi stessi al Maestro di Nazareth. Nel suo lento incedere, chissà quanti sguardi, chissà la trepidazione del cuore, chissà se era presente quella punta di mestizia nel sapere che dopo poco, quelle stesse folle avrebbero invocato la sua crocifissione.
In questo breve arco di tempo, fra la gioia e la condanna, è racchiuso in parte il mistero del cuore dell’uomo.
La Chiesa, mediante la sapienza della sua liturgia e quindi dei suoi gesti, rinnova a tutti e ciascuno l’invito a lasciarsi plasmare e sollecitare dai misteri che celebra. Non è una sorta di “sosta, tanto per”… bensì un andare direttamente al cuore stesso della sua vita e quindi esistenza! Meditare la passione e morte del Signore Gesù, significa lasciarci prendere per mano per giungere lì, fin sulla soglia del sepolcro rimasto vuoto, potendo quindi “toccare con mano” quel non è qui, è risorto proferito dall’angelo alle donne giunte nel giorno di Pasqua ad ungere il corpo dell’amato Maestro.
In questa “grande settimana” sentiamoci tutti convocati ed attesi: non dal vostro parroco (che pure è sempre contenuto di vedervi!), ma dal Signore Gesù e quindi dalla Chiesa che è nostra Madre.
In questa “grande settimana” riconosciamoci tutti invitati a costruire la comunione vicendevole fra le nostre comunità ed oserei dire in modo particolare con quelle che ci accoglieranno per la celebrazione liturgica.
In questa “grande settimana” scopriamoci tutti figli e fratelli: affinché il nostro celebrare non sia solamente sterile ripetizione di una ritualità, ma un andare a cogliere il pulsare del cuore di Dio! Quanto bisogno abbiamo di sentirLo vicino e vivo! Soprattutto per affrontare le fatiche e le sofferenze, i lutti e le amarezze che accompagnano le nostre giornate. Ma anche per sperimentare il dono della gioia e della condivisione con il sorriso!
In questa “grande settimana” impariamo a sentirci custoditi a vicenda nella fede che abbiamo ricevuto in dono. Non si crede né si celebra “per conto proprio”, bensì in una comunità ed alla scuola del Vangelo. Che non sono “fatti” come vorremmo noi o ritagliati a seconda del nostro comodo…bensì esperienza viva e vivificante.
In questa “grande settimana” coltiviamo il desiderio di essere perdonati mediante il Sacramento della Riconciliazione, per il quale sarò disponibile come indicato. Sarà lo sperimentare la dolce carezza di Dio per noi.
Attendo tutti, famiglie e ragazzi, adulti ed anziani, collaboratori ed amici…magari qualcuno cerchi di rendersi disponibile per un passaggio…perché questa “grande settimana” possa essere un altro, prezioso tassello da porre nel mosaico della vita delle nostre comunità!”
don Fabiano