“Tra i capolavori giovanili di Tiziano Vecellio, spicca decisamente questa raffigurazione del Risorto, da leggersi nel polittico Averoldi di Brescia, eseguito fra il 1520 ed il 1522.
Mi colpiscono in modo particolare le braccia, che richiamano ancora una volta – mi pare – l’esser stato messo in croce. Ma soprattutto il fisico del giovane Maestro di Nazareth: è forte, vittorioso, imponente oserei dire.
Gli occhi non più rivolti verso il cielo come sulla croce, in quello straziante grido che cerca il Padre, ma verso l’uomo, suppongo verso colui che osserva l’opera. E’ questo sguardo che vorrei consegnarvi, in questa Pasqua del 2024, carissimi tutti! E’ quella mano tesa che ci scalda il cuore, che non è sentimentalismo bensì realtà. Mi pare quasi di ascoltare il timbro di voce del Maestro che si rivolge a colei che per prima lo incontra da Risorto: Maria! A quel nome possiamo sostituire quello di ciascuno di noi, in queste care comunità segnate da tante fatiche, ma uniche e ricche di bene. A dire a tutti noi, oggi e domani: guarda che sono qua per te e con te! Cercami, presentami il tuo vissuto, sfogati con me se ne senti la necessità…perché sono risorto davvero! Non per me, ma perché ti amo, sul serio.
Buona Pasqua, carissimi, di vero cuore!”
don Fabiano