“La storia si ripete, ma mai nella stesso modo. Ne ero stato testimone privilegiato quando abbiamo vissuto i giorni impegnativi di “Vaia” e della cura e ripresa in mano del nostro amato territorio. Ne sono stato osservatore “collaterale” in occasione dell’emergenza per i nostri fratelli e sorelle dell’Ucraina…e da quando scrivo, chissà quanto bene ancora si riuscirà a fare!
Appena ci sono giunte le notizie dello scoppio della guerra in Europa dell’est, il pensiero è andato alle signore cittadine di quel Paese che sono in mezzo a noi e che in mezzo a noi hanno “messo su” famiglia. Nel fine settimana successivo, durante le celebrazioni festive, ecco il primo gesto di generosità: pur non essendo stata preannunciata e preparata, la raccolta di offerte ha rappresentato il primo passo di bene e la gente delle nostre comunità – come sempre – ha iniziato a manifestare il proprio buon cuore (abbiamo raccolto ben € 1.440,00 fra sabato e domenica, ma poi ci sono state altre offerte, che continuo a mettere nel fondo destinato alla Caritas diocesana).
Poi si sono attivati gli Alpini di Frassenè insieme a quelli di Voltago nella raccolta di vestiario, coinvolgendo le varie associazioni del territorio comunale di Voltago ed interpellando quindi anche il parroco. Poi subito dopo lo stop, perché la popolazione bellunese aveva mostrato il proprio cuore…fin troppo! Il vestiario raccolto doveva essere smistato ed inviato, altrimenti tutto si “ingolfava”.
Intanto ci è giunta la notizia (sul gruppo WhatsApp appositamente costituito) che Masha e Roman, insieme al marito Mauro Riva a Voltago erano stati contattati direttamente dal sindaco di lei in Ucraina, in quanto il territorio della sua città stava accogliendo i profughi dalle zone bombardate. E così, i vari gruppi del territorio di comunale si sono re – inventati nei vari modi ed hanno fatto conoscere l’iniziativa privata di canale diretto, affinché la nostra solidarietà potesse arrivare fino in Ucraina…un primo pulmino (bello grande e bello carico) è partito sabato 5 marzo…ma aveva anche scatoloni di altre persone. Il secondo pulmino è portato esclusivamente col carico raccolto a Voltago (e vario è avanzato, quindi sarà necessario fare un’altra spedizione) la mattina di sabato 12 marzo.
Le associazioni si sono mobilitate, tutti i canali (anche parrocchiali) sono stati battuti, la generosità dimostrata sul Pói ed oltre è stata commovente, come mi hanno attestato più volte i promotori.
E’ stato possibile anche acquistare un generatore di corrente, grazie alla raccolta fondi fra le associazioni. Cosa dire? Una constatazione soltanto: sì, il bene compiuto è una vera scuola! Grazie per quello che, ancora una volta, la nostra gente del Pói con questi gesti, mi ha insegnato.”
don Fabiano