“Carissimi parrocchiani ed amici,
mi ha sempre particolarmente colpito questo “entrare” di Dio nel tempo dell’uomo: in un luogo per preciso, in una famiglia ben chiara, in uno spazio temporale che anche quest’anno vivremo e celebreremo nelle nostre comunità, spero con amore ed affetto e non solo per tradizione o perché il Natale ci “scalda il cuore” con la sua singolare atmosfera, quest’anno accompagnata col dono della neve.
Ma celebrare l’Incarnazione del Signore Gesù è anche un “ribaltamento” della prospettiva stessa di Dio! Il popolo d’Israele aveva vissuto la sua relazione con il proprio Signore sentendosi accompagnato, guidato, sostenuto e ripreso. Nel Natale di Gesù è l’uomo che entra nella vita di Dio mediante la sua libera scelta di farsi come noi!
Lo sperimentiamo nei nostri rapporti umani, quando sono sinceri e profondi: la vita di una persona che mi sta particolarmente a cuore, “entra” nella mia. A vicenda ci si ascolta, ci si sostiene, ci si plasma, si volge lo sguardo nella stessa direzione.
Com’è unico il dono di questo Bambino, che nel Suo affidarsi alle amorevoli cure dei suoi genitori, lascia che il loro (e nostro!) vissuto vada ad intersecarsi con il Suo!
Se accade così per Lui e con Lui, tanto più per noi!
Il Natale non è solo “bello”, non è solo un “accoglierci a vicenda”: è un continuo lasciarci interpellare dal Signore Gesù – a noi donato nelle affascinanti pagine evangeliche – per poi vivere secondo il Suo insegnamento nelle pieghe del quotidiano…ed è decisamente ben più difficile che addobbare a festa le case: significa curare a festa il cuore e le relazioni!”
Auguri sinceri di bene, col cuore, don Fabiano