“Quante cesure accompagnano questa nostra umanità negli ultimi anni…quanti “prima” e “dopo”. Corriamo veramente il rischio di perderne il conto, in questo nostro lento camminare carichi di speranza per poter uscire dal gravame della situazione sanitaria ben nota a tutti. 28 e 29 ottobre 2018: due date che appartengono alla memoria delle nostre comunità. Ci hanno impauriti e fatti sentire piccoli, caricandoci sulle spalle pesi nuovi.
Eppure in quei giorni di cui ritorna l’anniversario, ci siamo scoperti comunità, fatte di gesti semplici di grande reciprocità.
Non credo che la pandemia ci farà uscire migliori…credo invece che “Vaia” ci abbia insegnato a “fare comunità”: sul serio, senza clamori né brontolamenti. Con la tenacia di noi gente di montagna.
Personalmente, sento l’anniversario non guardando alle “rogne” che si sono abbattute in modo notevole, ma alla scuola di umanità che è stata unica e straordinaria!”
don Fabiano