Sabato Santo, ore 20, presso la chiesa parrocchiale di Frassenè: l’appuntamento è stato fissato da tempo, gli accorgimenti necessari in questo singolare tempo di emergenza sanitaria che perdura sono ben noti, la chiesa accogliente e preparata al meglio. E’ la solenne Veglia pasquale, cuore del cammino liturgico delle nostre comunità cristiane!
Dopo i giorni del Triduo vissuto nelle due chiese parrocchiali di Frassenè e Rivamonte ad orari diversi proprio per permettere al nostro parroco di presiederle, ora è giunto il momento della celebrazione unitaria: un altro segno viene posto nel cammino di comunione e reciprocità fra le nostre comunità.
Non si tratta di ispirazioni…più o meno…ispirate! E nemmeno di giochi di parole, bensì di un’esperienza di Vangelo che siamo chiamati a vivere ed incarnare, riconoscendoci e sentendoci in cammino con tutte le altre comunità della nostra Diocesi e si potrebbe dire anche della Chiesa italiana.
Una Veglia diversa, con negli occhi qualche riguardo in più se vogliamo, ma non per questo meno sentita e partecipata, grazie anche all’apporto dei lettori scelti fra le varie comunità, del coro con alcuni rappresentanti delle altre parrocchie, dei chierichetti e ministranti…sì, una Veglia che forse sarà stata in “toni minori”, ma che non ha mancato di “parlare” ai nostri cuori ed al nostro vissuto attraverso la ricchezza dei gesti che l’hanno accompagnata.
Perchè tutto ciò? Il don ce l’ha ricordato, nel corso della predica che ha rivolto ai rappresentanti di tutte le comunità: “abbiamo bisogno che la speranza si riappropri degli spazi del cuore e della vita, abbiamo necessità che la fede nutra in modo autentico e credibile la vicenda terrena delle nostre comunità in cammino, coltiviamo il desiderio che la carità ci spinga verso il nostro prossimo, rendendoci samaritani capaci di lenire le ferite dei lutti, delle paure che ci attanagliano, del sorriso che si smorza per tutte quelle vicende che fanno parte della nostra storia umana. E’ Pasqua, perché il nostro Dio e Salvatore ha voluto dire a noi con la sua passione, morte e risurrezione che possiamo essere parola di vita e di salvezza, Vangelo autentico e credibile per tutti coloro che avviciniamo”.