Carissimi parrocchiani ed amici,
il singolare tempo che stiamo vivendo, ci ha certamente interpellati su più fronti: riguardo al nostro vivere sociale, al bisogno che abbiamo di manifestarci vicendevolmente l’affetto mediante una gestualità che ora ci è preclusa, riguardo il nostro essere e vivere la comunità cristiana…Comprendo e vivo in prima persona la difficoltà che appesantisce il cuore e che ci porta a sperimentare lo scandire del tempo in una prospettiva nuova, inaspettata, talvolta difficile. Sapeste quanto soffro nel non poter vivere quella nostra quotidianità che sa di famiglia e che penso di aver cercato di portare avanti insieme a voi in questi anni condivisi!
Eppure, in tutto ciò, una parola di speranza ancora una volta risuona: nelle nostre case, nelle famiglie, lì dove i nostri cari anziani sperimentano la sofferenza nel non poter rivedere volti cari, che a Natale divengono e si fanno dono. Speranza per i nostri giovani, che nelle varie fasce d’età hanno sete di socialità e l’attendono come fossero nell’aridità di un deserto. Speranza per le famiglie delle nostre comunità che stanno vivendo il disagio nel non poter raggiungere le proprie abitazioni perché in un territorio fragile, segnato dalla sofferenza e forse talvolta anche da alcune disattenzioni umane. Speranza per tutti coloro che sono chiamati ad amministrare il bene pubblico per tutti noi, e che talvolta fanno i conti con contrasti che creano sofferenza e nulla più…questa parola di vita è La Vita, che bussa al cuore di ciascuno di noi chiedendo non solo ospitalità, ma quell’accoglienza che possa essere vera, sincera, autentica. Un Bambino…semplicemente tale…eppure capace di rinnovare il cuore di ciascuno di noi che lo cerchiamo! Auguri di cuore, con affetto vero, il vostro parroco don Fabiano