Un incontro lungamente atteso

Un incontro lungamente atteso

È stato un incontro lungamente atteso, quello tenutosi nel pomeriggio del 4 ottobre al Centro Parrocchiale di Agordo, per l’Assemblea della convergenza foraniale che comprende la forania di Agordo e il decanato di Livinallongo.

Non solo per l’introduzione agli Orientamenti pastorali 2020-2021, ma anche per rivedere volti amici delle tante parrocchie delle nostre valli, per riallacciare fiduciosi quei rapporti che nell’emergenza sanitaria si erano, forse, un poco rallentati. Ne è una testimonianza anche la notevole presenza, con la presenza significativa di più rappresentanti per tutte le comunità. Questo grazie anche al notevole impegno e lavoro svolto dalla segreteria diocesana e dei membri della convergenza presenti nel Consiglio Pastorale Diocesana, Giulia De Pra e Andrea Crepaz.

Il pomeriggio si è svolto in tre momenti: il primo momento di preghiera, in cui la parabola dei cattivi vignaioli (Mt 21, 33-43) ha risuonato ricordando ai presenti l’esigenza di essere buoni operai nelle nostre terre. Il secondo momento, cuore della giornata, ampio, incentrato su un’introduzione agli Orientamenti Pastorali, con interventi del vescovo Renato e del vicario don Graziano. “Indicazioni di cammino” come li ha definiti don Renato, e che si raccolgono attorno a sette tematiche. Le prime tre, generali (discernimento, relazioni, sinodalità), le ultime quattro più particolari (iniziazione cristiana, ministeri, liturgia, Consigli Parrocchiali per gli Affari Economici).

Una breve specifica sui primi tre.

È stata significativa la definizione di “arte del discernimento”, il trattare cioè questa facoltà come un’operazione che richiede equilibrio, applicazione, talento: Cristo ci indica di conoscere e indagare i segni dei tempi per rispondere alle esigenze delle nostre realtà, piccole e grandi. Si è così consigliato, in quest’ottica, di cerca di capire, di “ripensare”, nei vari Consigli Pastorali Parrocchiali quanto accaduto nel periodo più soffocante della pandemia: ma con un’ottica positiva, di speranza, scorgendo le opportunità (paradossalmente) di una situazione diversa e nuova.

Le relazioni devono essere poi parte fondante della nostra vita comunitaria: abbiamo quotidianamente a che fare col nostro prossimo, e la “cura” di queste relazioni è l’obiettivo principale di una vita di affettuosa vicinanza. Il vescovo Renato ha sottolineato come solo in una “stima vicendevole” ci possa essere una feconda attitudine di vita cristiana.

Ci si è resi conto poi, per quanto riguarda la sinodalità, come la lezione degli ultimi mesi sia stata esemplare: solo con spirito collaborativo anche a livello interparrocchiale, attraverso l’aiuto reciproco, è possibile pensare di portare avanti l’operato comunitario.

Il terzo momento ha visto tutti i presenti dividersi in gruppi, e portare avanti un breve dialogo proprio sul tema “relazioni”: è stato un breve momento di genuina apertura, di felice scambio di idee. Il “parlar bene”, con ottica positiva, permette di “pensare bene”, a cuore e mente aperta..

Un intervento di grande interesse è stato offerto da Stefano Perale, direttore dell’Ufficio diocesano di pastorale sociale e del lavoro, su un’iniziativa svoltasi in settembre ad Auronzo di Cadore dal titolo Abitiamo la terra, la nostra Casa comune. Un momento di sensibilizzazione che ha portato tutti a riflettere su come ci troviamo, nelle nostre terre, comunque calati in realtà più grandi, a cui siamo tenuti comunque a dare risposta.

La giornata si è poi conclusa con un ulteriore momento di preghiera, e con una piccola sorpresa: ad ogni rappresentante delle parrocchie è stata donata una piccola scatola: all’interno d’ognuna il nome di un’altra parrocchia della convergenza. L’impegno è di essere “angeli custodi” di questa parrocchia capitata in sorte provvidenziale, cercando di allacciare piccoli rapporti di amicizia.

Un pomeriggio proficuo e rincuorante: nella forma, nei contenuti, nelle persone incontrate, fratelli e sorelle in Cristo.

 

Fonte: www.chiesabellunofeltre.it