Fra le varie feste, sagre e ricorrenze solitamente in calendario in questo periodo nell’Agordino, non è sfuggita alla sorte imposta dall’emergenza Covid19 neppure la tradizionale festività dei santi Pietro e Paolo patroni di Agordo e dell’Agordino. Non ci sarà pertanto il prossimo 29 giugno lo stand gastronomico sotto il tendone (a cura della Pro Loco con l’apporto dei volontari e degli alpini), ma all’ultimo momento si è appreso che tornerà invece il parco divertimenti (giostre ecc.) sul Brói e il consueto mercato sempre in piazza, attorno al Broi e lungo viale Sommariva.
Ma dopo la riapertura delle chiese, sia pur con le limitazioni stabilite dalle norme in vigore, non mancherà invece la parte religiosa, con la celebrazione del solenne pontificale, uno dei privilegi concessi da un breve pontificio del 18 agosto 1863 di papa Pio IX che ha elevato l’arcidiaconale di Agordo a chiesa abaziale concedendo il titolo di abate mitrato all’arcidiacono e la facoltà di usare le insegne pontificali nelle celebrazioni dei santi patroni e nella festa della dedicazione della chiesa (8 settembre).
Lunedì prossimo, alle 10.30, si rinnoverà quindi il tradizionale rito che quest’anno sarà presieduto dall’arcidiacono emerito monsignor Lino Mottes, ora parroco di Zermen e vice-presidente dell’Associazione “Ars Sacra” (Museo Diocesano di Arte Sacra di Feltre), che ritorna ad Agordo dopo aver guidato la pieve di santa Maria nascente per 32 anni dal 1977 al 2009.
Invitato dall’attuale arcidiacono monsignor Cesare Larese con il proposito di festeggiarlo per il suo 90° genetliaco (29 marzo 1930), monsignor Mottes concelebrerà la messa pontificale, come da antica consuetudine, assieme al clero agordino, nella chiesa matrice.